Architetture sonore e sviluppo della percezione di sé
C'è una musica adatta per la distensione, l'attivazione, la meraviglia, smettere di fumare e ricominciare a mangiare, migliorare la riuscita in matematica e far crescere i capelli? L'autrice nega decisamente questa possibilità: non esiste questa possibilità, ma la sua esperienza di musicista, studiosa ed amante della musica, le suggerisce tuttavia che certi stili, certe scelte musicali, formali, timbriche e strutturali messe in relazione con le esperienze di vita degli ascoltatori danno risultati di un certo interesse dal punto di vista della modificazione del proprio modo di sentirsi e quindi del proprio comportamento.
I rapporti musica-psiche, tempo oggettivo/tempo percepito e la relativa possibile modificazione del secondo grazie all'intuizione di un tempo oggettivo musicale offrono spunti di riflessione supportati da studi autorevoli, nonchè nozioni e suggerimenti pratici essenziali per operare una scelta cosciente e ragionata del materiale sonoro il più possibile calzante con il soggetto preso nella sua autenticità.